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STeP Art_ a cura di Manuela Torre " STeP Art_ a cura di Manuela Torre «OBBLIGO DI EDIFICI ANTISISMICI COSì COME E’ OBBLIGATORIO, PER UN’AUTOMOBILE, AVERE FRENI CHE FUNZIONANO »
Quello del recente terremoto, che ha colpito, drammaticamente, il centro Italia, senz’altro, è uno di quegli eventi, altamente catastrofici, che riporta la firma di una natura che, talvolta ed impietosamente, diviene nostra “matrignaâ€.
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Ma è altrettanto e gravemente vero che, a fare peggio agli uomini, rendendosi, per gli stessi, irrimediabilmente fatale, proprio come nel caso di quest’ultimo terremoto, possa essere, ben troppe volte,
l’uomo medesimo; o meglio, ancor più precisamente, a rendersi irrimediabilmente fatale, per la nostra vita, può essere la malvivenza dell’uomo stesso. In fondo, basti, ed avanzi pure, il ricordare che, di 4 milioni di euro disposti, negli ultimi due anni, per la messa a norma degli edifici privati ad Amatrice ed Accumuli, sono stati spesi, per il medesimo obiettivo, zero euro.
In ogni caso, dopo il terremoto, occorre pensare alla ricostruzione; ad una ricostruzione, stavolta, sicura e valida, in una parola: onesta. Ed ecco che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha annunciato il progetto di prevenzione e messa in sicurezza del territorio nazionale, “Casa Italiaâ€; un progetto, quest’ultimo, per cui  Renzi ha chiesto preziosissimo parere anche all’architetto italiano più famoso del mondo, nonché senatore a vita, Renzo Piano (Genova, 14 settembre 1937).
Proprio Renzo Piano ha riferito e spiegato, in un’intervista rilasciata a “La Repubblicaâ€, del suo incontro con Matteo Renzi, e della propria visione, personale e professionale, circa il recente terremoto: «Renzi, da me, voleva dei consigli, una visione, un aiuto. Ed io gli ho detto che ci vuole un cantiere che impegni due generazioni. E, con un respiro internazionale, contributi dal mondo intero. Insieme – ha proseguito l’architetto -, abbiamo parlato di una visione non-partisan, che possa essere condivisa da tutti, a prescindere dagli orientamenti politici. Inoltre, di una visione internazionale, che ispiri un disegno di lunga portata».
«Per i sopravvissuti – ha continuato Renzo Piano -, che hanno perso le case, bisogna operare con cantieri leggeri, che non allontanino le persone dai luoghi dove abitavano. Non tendopoli ma edifici leggeri, vicinissimi, che si potranno smontare e riciclare in seguito. Le risorse ci sono. È evidente che il Patto di Stabilità europeo consenta flessibilità straordinarie per calamità atroci come questa, quando sono in ballo le vite umane, la sicurezza nazionale. E, sul piano legislativo, deve entrare, in modo permanente, l’obbligo di rendere antisismici gli edifici in cui viviamo, così come è obbligatorio, per un’automobile, avere i freni che funzionano».
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«In “Casa Italia†– ha concluso, stavolta, Matteo Renzi -, immagino di inserire non solo i provvedimenti per l’adeguamento antisismico, ma anche gli investimenti che stiamo facendo e che continueremo a fare sulle scuole, sulle periferie, sul dissesto idrogeologico, sulle bonifiche e sui depuratori, sulle strade e sulle ferrovie, sulle dighe, sulle case popolari, sugli impianti sportivi e la banda larga, sull’efficientemente energetico, sulle manutenzioni, sui beni culturali e sui simboli della nostra comunità . La ricostruzione dovrà avvenire nel modo più trasparente possibile, con l’aiuto di strutture che abbiamo voluto con forza, come l’Autorità Anti Corruzione presieduta da Cantone; non solo: ci sarà anche la massima trasparenza online: ogni centesimo di aiuti sarà verificabile tramite il Portale web, accessibile a tutti i cittadini, del Progetto “Casa Italiaâ€, uno strumento di controllo, dunque, sulle attività e sulle risorse messe a disposizione per la ricostruzione».